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Accogliere gli animali tra di noi

Posted 29 September 2025

Siamo lieti di presentare Brett Beasley del Sheedy Family Program in Economy, Enterprise and Society dell’Università di Notre Dame, dove si dedica a coltivare l’immaginazione morale nei leader emergenti. Egli progetta corsi che aiutano le persone a chiarire e dare concretezza ai loro valori e scrive ampiamente su temi quali etica, comunicazione e influenza.

Un uccello tessitore costruisce il suo nido sul terreno del Bethany Land Institute.

Non dimenticherò mai la mia prima funzione religiosa di “benedizione degli animali”. Era la festa di San Francesco d’Assisi, pochi anni prima dell’arrivo della Laudato Si’. A pochi isolati dal mio ufficio, nel centro di Chicago, entrai in una grande chiesa in stile gotico trovandone il nartece, solitamente maestoso e tranquillo, brulicante di rumori e movimento, cosa che lo faceva assomigliare più alla gremita sala d’attesa di un veterinario che a uno spazio sacro. Proprietari di animali domestici di tutte le forme, dimensioni e specie gironzolavano o si mettevano in fila per entrare. 

Durante la funzione, i guinzagli si muovevano e tintinnavano durante le preghiere. Latrati e miagolii echeggiavano nella navata della chiesa tra un inno e l’altro. Ma la cosa più sorprendente era la sensazione che ci fosse qualcosa di così giusto in tutto ciò, che anche se far entrare gli animali era qualcosa di insolito, in qualche modo essi appartenevano a quel luogo da sempre. Mentre il sacerdote si inginocchiava per benedire un piccolo schnauzer, ricordo di aver sentito in un modo nuovo che anche queste creature erano di Dio, ed avevano altrettanto bisogno della Sua benedizione quanto noi, animali senza pelo, senza piume e senza squame che più comunemente popolano i banchi di una chiesa.

Il vocabolario della creazione nella Laudato Si’ 

Proprio come gli animali sono sostanzialmente assenti dalle chiese, così sono stati assenti nella maggior parte delle aree della teologia, almeno fino a poco tempo fa. Come hanno osservato nel 2014 i teologi Celia Deane Drummond, che oggi dirige l’Istituto di ricerca Laudato Si’, e John Berkman, “appena cinque anni fa, dedicare un rilevante pensiero teologico agli animali non umani era ampiamente respinto se non ridicolizzato nel mondo della teologia cattolica, compresa la teologia sistematica e morale”.

La Laudato Si’ compie un passo importante verso una più profonda riverenza per tutti gli esseri viventi. Traendo ispirazione dal noto “Cantico delle Creature” di San Francesco, l’enciclica sottolinea il nostro legame con tutto il creato. Mentre afferma la dignità unica degli esseri umani, Papa Francesco chiarisce anche che ciò non le concede un dominio incontrollato sulle altre creature. Egli scrive: “Ogni organismo è buono e mirabile in sé stesso per il fatto di essere una creatura di Dio” e afferma che gli animali e i loro ecosistemi “hanno un valore intrinseco indipendente dal loro uso” (140).

Allo stesso tempo, l’enciclica articola questa visione usando un linguaggio ampio ed evocativo. Si consideri, ad esempio, che usa una qualche variante della parola “creatura” 80 volte. Ma usa “animale” solo 13 volte. E in circa la metà di quelle volte, si riferisce a “piante e animali” o un gruppo simile. La Laudato Si’ non tenta di delineare una tassonomia delle responsabilità etiche nei confronti delle diverse specie. Piuttosto, invita a un atteggiamento contemplativo e rispettoso nei confronti di tutte le creature, grandi e piccole, e incoraggia un ulteriore discernimento su come questa prospettiva possa comunicare azioni specifiche in vari contesti.

Mangiare con cura: animali, agricoltura e la chiamata della Laudato Si’ 

Questo problema è importante, e non solo per gli esperti di etica e altri studiosi professionisti. È importante per molte delle nostre decisioni quotidiane, comprese quelle che riguardano cosa mangiare. Dopotutto, la domanda umana di prodotti animali, tra cui carne e latticini, è stata una grande forza nel ridefinire il nostro mondo. 

Il Global Assessment Report 2019 della Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (un panel sulla biodiversità sostenuto dalle Nazioni Unite) ha rilevato che gli esseri umani e i nostri animali addomesticati costituiscono ora la stragrande maggioranza della biomassa dei mammiferi sulla Terra. Secondo la valutazione della IPBES, la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%. 

Lo scopo principale di un’enciclica papale non è quello di offrire consigli specifici. Piuttosto, è identificare l’orientamento verso un problema. Come osserva Papa Francesco a un certo punto nella Laudato Si’, “Su molte questioni concrete la Chiesa non ha motivo di proporre una parola definitiva e capisce che deve ascoltare e promuovere il dibattito onesto fra gli scienziati, rispettando le diversità di opinione” (61).

Il limitato accenno dell’enciclica all’agricoltura animale può essere compreso anche alla luce di ciò che Papa Francesco descrive come “responsabilità differenziate” (170). Nella Laudato Si’, egli osserva che i gruppi e gli individui con maggiore influenza e risorse dovrebbero assumere un ruolo più importante nell’affrontare le questioni ecologiche. Così, quando Papa Francesco ha commentato il fatto che “è opportuno consumare meno carne”, ha chiarito che questo consiglio era rivolto principalmente a “certe aree del mondo”, presumibilmente le più ricche e stabili.

Un gruppo di conigli al Bethany Land Institute

Prendersi cura degli animali, coltivare la connessione 

Tuttavia, sebbene la Laudato Si’ non offra dettagli sull’agricoltura animale, non dovremmo concludere che non abbia nulla di sostanziale da dire sulla questione.

In primo luogo, e soprattutto, la Laudato Si’ definisce la natura umana in modo tale da rendere la cura delle altre creature centrale per ciò che significa essere un essere umano. La specificità umana che ci differenzia dalle altre creature è un invito a coltivare, non a dominare.

La Laudato Si’ esprime la necessità di nuovi modelli e organizzazioni. Un esempio lampante di tale modello è il Bethany Land Institute (BLI) in Uganda, co-fondato dal mio ex professore Padre Emmanuel Katongole, che opera con l’obiettivo di mettere in pratica la Laudato Si’ .

Quest’estate ho partecipato alla Conferenza Laudato Si’ Africa, che ha riunito delegati provenienti da tutto il mondo nel BLI. Lì ho camminato con gli agricoltori partecipanti alla formazione, chiamati “custodi”, che parlavano con gioia dei loro animali: conigli, anatre, maiali, capre, mucche e altri ancora. Ogni custode sembrava essere profondamente in sintonia con i bisogni e i comportamenti degli animali di cui si prendeva cura, spiegando come pratiche quali il pascolo rotazionale e la fecondazione naturale legassero il benessere degli animali alla salute del suolo e al più ampio ecosistema rigenerativo.

Ricordo un custode, Thomas, che grattava delicatamente la testa di un maiale di nome Waldo, un momento che mi ha fatto ripensare a una benedizione degli animali, ma che sembrava più duraturo. Non era un atto simbolico compiuto un giorno all’anno, ma uno stile di vita radicato nella connessione e nella cura per i nostri fratelli non umani.

Le anatre vanno alla ricerca di cibo al Bethany Land Institute.

Conclusioni

Nella Laudato Si’, Papa Francesco chiede una “conversione ecologica”. Quella visione include le creature con cui condividiamo la nostra vita e i nostri paesaggi, non come merci, ma come esseri simili all’interno della creazione di Dio. Sia in una cattedrale piena di compagni che abbaiano e fanno le fusa, o in una fattoria in Uganda dove gli animali aiutano a recuperare la terra, questi momenti di relazione, di benedizione e di essere benedetti, ci ricordano che gli animali non sono estranei alla nostra immaginazione morale o vita spirituale. Vi appartengono. Sono importanti. E così lo sono le decisioni quotidiane che plasmano il modo in cui essi vivono e il modo in cui noi viviamo con loro.

Invito all’azione

Mentre riflettiamo sulle esperienze di Brett e sulla visione della Laudato Si’, siamo invitati a considerare come le nostre scelte, ciò che mangiamo, come coltiviamo, ciò che benediciamo, possano esprimere uno stile di vita più sostenibile e compassionevole. Esplora modi concreti in cui la tua comunità o istituzione può agire. 

Vivi più profondamente in armonia con tutte le creature di Dio

Nell’ambito dell’obiettivo Adozione di stili di vita sostenibili, troverai suggerimenti per aiutarti a ridurre i danni, favorire la connessione e vivere più profondamente in armonia con tutte le creature di Dio.