Nella vocazione di Suor Lilia Jorda Frondoza come Suora Missionaria dell’Immacolata Concezione (MIC), la crisi ecologica e il suo rapporto con le comunità indigene come principali partner di dialogo hanno plasmato in modo significativo il suo lavoro nelle Filippine.
Originaria di Koronadal City, nella provincia meridionale di Cotabato, e in possesso di un Master in Gestione Educativa presso la De La Salle University di Manila, il background educativo di Suor Frondoza ha gettato solide basi per il suo lavoro di missionaria. La sua professione iniziale come preside di scuola elementare presso l’Accademia dell’Immacolata Concezione di Manila alla fine si è trasformata in una vita di servizio che va al di là delle normali mansioni accademiche e conventuali.
“Come religiosa, c’è sempre una chiamata da parte della Chiesa a servire i poveri”, ha affermato Suor Frondoza, esprimendo il sentimento che avrebbe guidato la sua missione nella vita. Nel 1993, la chiamata di Suor Frondoza la portò nelle remote comunità delle tribù Mangyan nella provincia occidentale di Mindoro.
Suor Frondoza ha condiviso: “Durante il mio primo giorno in terra Mangyan dissi che non volevo scalare la montagna perché era difficile. Ho invece scoperto che era facile.” I suoi sforzi alla fine la condussero a progetti agricoli olistici, iniziative in favore del diritto al voto, campagne educative e programmi di riforestazione.
Fu qui che assistette allo sfruttamento delle popolazioni indigene e al degrado del loro ambiente. Nonostante il pericolo rappresentato dai taglialegna illegali, culminato nell’incendio doloso della sua casa a Barangay Siapo, nella città di Sta. Cruz, Suor Frondoza non si lasciò scoraggiare.
Nel corso degli anni, Suor Frondoza ha coltivato il rispetto per le tradizioni ancestrali dei Mangyan e il loro legame con la terra. Suor Frondoza riflette: “Il modo in cui i Mangyan guardano alla natura e all’ambiente mi ha influenzata. Dal momento che sono molto vicini alla natura, ho imparato a valorizzare gli alberi, le piante, gli animali e tutto ciò che si trova nella foresta. Il silenzio della foresta mi ha parlato di Dio, che è il creatore e il protettore. Ho sentito una stretta affinità con la natura.”
L’incendio doloso ha impulsato la formazione di un’organizzazione guidata dai Mangyan nota come “Bantay Gubat“, formata da 80 membri attivi dei Forest Rangers al servizio del Dipartimento dell’Ambiente e delle Risorse Naturali. Suor Frondoza ha collaborato con gli indigeni, anziani e giovani, e con la Bantay Gubat, organizzando riunioni mensili per parlare dell’Indigenous Peoples Rights Act, le leggi sui diritti dei popoli indigeni. Li ha guidati attraverso le complessità degli uffici governativi, della creazione di risoluzioni e dell’impegno con la magistratura per salvaguardare i loro diritti e il loro territorio, portando a notevoli risultati legali e preziosi contributi all’applicazione della leggi.
Facendo eco al profondo impatto di questi sforzi, l’anziano Mangyan Loben Garong ha condiviso le sue riflessioni: “In passato non avevamo alcuna conoscenza delle leggi sulla terra ancestrale. Ne siamo venuti a conoscenza quando Suor Lilia ci ha informati…La parola “politica” prima non significava nulla per noi …Noi Mangyan, specialmente le nostre donne, abbiamo paura di votare. Ma sappiamo che siamo filippini che hanno un governo comune il quale dovrebbe prendersi cura di noi proprio come dei lowlanders “.
Dopo aver collaborato con le popolazioni indigene per 17 anni, Suor Lilia è tornata a lavorare come Coordinatrice per la Sensibilizzazione tra i cittadini poveri nell’area di Manila chiamata “The Smokey Mountain”. Continuando il suo lavoro di supporto, ha collaborato con il Ministero dell’Ecologia dell’Arcidiocesi di Manila, con il Movimento Laudato Si’ nelle Filippine e con la Piattaforma di Iniziative Laudato Si’, concentrandosi sulle questioni ambientali e sulla crisi climatica.
Ora, di nuovo nel suo convento a Manila, Suor Frondoza continua il suo percorso di crescita nei principi della Laudato Si’ conducendo seminari e promuovendo il riciclaggio dei materiali per combattere l’inquinamento causato dalla plastica, oltre a coltivare ortaggi biologici e erbe medicinali nell’orto appartenente alla residenza delle MIC.
Riflettendo sul suo cammino, Suor Frondoza, ora 81enne e alle prese con vari acciacchi, ha espresso il desiderio di lasciare un’eredità che duri nel tempo. “Sento l’urgenza di condividere con gli altri chi sono, perché mi sto avvicinando alla fine in questo mio mondo… Voglio lasciare un’eredità alla Chiesa, in particolare al Movimento Laudato Si’ in tutto il mondo, non per la mia glorificazione, ma per proclamare il Regno di Dio e la bontà di Dio all’umanità”, ha affermato.